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Cлово "QUA"


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1. Гоголь Н. В. - Балабиной М. П., 15 марта (н. ст.) 1838 г.
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1. Гоголь Н. В. - Балабиной М. П., 15 марта (н. ст.) 1838 г.
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Часть текста: 62. М. П. БАЛАБИНОЙ . Roma, Marz 15 <н. ст.>. 1838. Ditemi un poco, la mia illustrissima signora, che significa questa musica? Tacete, non dite nulla, non scrivete nulla ... E possibile di fare cosi! Voi avete forse dimenticato che dovete scriver mi tre lettere larghe e lunghe com’i mantelli dei Bernardini, tre lettere tutti piene di callunnia che a mio parere è una cosa necessaria nel mondo, tre lettere scritte, col piu piccolo carattere e di vostro proprio pugno. Ma forse voi godete talmente della vaghezze e bellezze del vostro dolce clima (che fa tremar da capo a piè tutti gli uomini del mondo), che non volete distrarvi per alcun’ altra cosa. O forse siete tropo occupata della vostra celeberrima collezzione di marmi, pietre antiche, e molte moltissime cose, che la vostra signoria a rubata onestamente in Roma (perche doppo Attila e Enserico nessuno a mandato tanto a sacco la città eterna quanto l’a fatto la brillantissima signora Russa Maria Petrovna). O fosse voi ... ma non posso trovar piu ragioni per iscusarvi. O mia cara signorina, getatti per la fenestra il vostro Pietroburgo, duro come il quercio d’alpine, e venite qua. S’io fossi nei panni vostri, mostrarei subito il calcagno. Se voi sapeste che bel inverno abbiamo qui. L’aria è tanto dolce, piu dolce del riso a la milanese che voi avete sovente mangiato in Roma, ed il cielo, o dio, che bel cielo! Egli è sereno, sereno — simile agli occhi ... a, che peccato che i vostri occhi non siano azzuri per far il parragone! ma almeno egli è simile alla vostra anima e com’ella resta tutto il giorno sgombro di nuvole. Ma sapete meglio di me che tutta Italia è un boccone da ghiotto ed io bevo la sua aria...